Una manciata di polvere

Cosa resta di quel bimbo
Innamorato del sole
Da cui con dolcezza
Ingenuo si faceva baciare?

Cosa resta del suo ridere
Felice
Melodia che volteggiava lieve
Tra le pieghe del creato?

Resta un indefinito pensiero
Avvolto da tenebre e oscurità
Segregato nell’ombra
Di un’eclissi di luna

Resta un grido soffocato
Un animo maledetto dal firmamento
Una manciata di polvere al posto del cuore.

-N.T.


Presi ispirazione da una poesia che mi capitò di leggere su Facebook, dell’autrice Laura Altamura. Mi piacque e mi venne voglia di (ri)scriverne le parole. Il testo originale di Laura è questo:

“Cosa resta”

Cosa resta di una luna
Innamorata del mare
Che vi si specchia sporgendosi
Dai bordi invisibili dell’infinito?

Cosa resta delle sue canzoni
D’amore
Serenate che si espandevano vibranti
Fin sulle vesti di Dio?

Quanti sospiri restano,
Soffioni eterei,
Tondeggianti parole
Smussate dallo scirocco
Garbato dell’amore?

Cosa è rimasto delle
Loro promesse incise sulla
Spuma delle onde ricciolute
Mentre gli scogli spiavano?

Resta un vago ricordo
Sospeso fra qui e là
Lenzuolo appeso
Bianco come la luce
Che precede il risveglio
Nero come il silenzio
Che screpola il contatto

Resta uno sciabordio salmastro
Una risacca di gabbiani in ritirata
Una manciata di sale sulla ferita.

(Di Laura Altamura)

Natan Tale

“Io non sono nessuno. Sono solo un’idea, un pensiero, un animo senza corpo, una penna che scrive, un cuore congelato che tenta di urlare emozioni che, inevitabilmente, si strozzano in gola. Io sono soltanto un Tale qualunque,pseudonimo del suo stesso Io, nato sotto l’effimero bagliore di una stella morente. Non ho volto, né aspetto, né genere, né patria, né casa, né Dio. E sono uno scrittore.
Io sono Natan. E tu chi sei?
-Che sia l’inchiostro nero della mia penna a mostrare i tratti del mio volto.”
N.T.

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Un ‘eseprimento’ artistico-editoriale”
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